Hitler ha fatto un sacco di cose buone. Hai notato che
ho scritto "un sacco" e non "anche"? C’è una bella differenza.
Mumblemumble ma questo tizio è un’idiota e pensa veramente quel che ha
scritto o voleva solo attirare la mia attenzione?
Heil
sono Il Pech, da bimbo ho battuto la testa e fumato troppe emmesse
Anche la vodka colorata non deve aver aiutato. Una volta ho ruttato sei
volte di fila e ho plagiato un pezzo di mahmood. Mi piacerebbe sapere se
prima dell’avvento del cristianesimo e dell’invenzione del matrimonio
le coppie di esseri umani stavano insieme a vita o se si mandavano
affanculo alla prima minchiata come adesso, che sposarsi è passato di
moda da un pezzo. Cioè, tipo, in Assiria, 250 anni avanti cristo, "Tobia
e Luciana due cuori e una capanna di frasche", appena lei trova uno col
cazzo più grosso, Tobia resta solo a piangere? Luciana fugge nel paese
vicino, che tanto non ha neanche il mutuo cointestato? E se Luciana
stira male la toga di moffetta di Tobia quest’ultimo le dà due sonori
ceffoni e morta lì oppure la ripudia e cerca una compagna più brava nel
sesso orale? È una argomento spinoso e parecchio interessante ma
purtroppo non siamo qui per parlare di questo. E di cosa dobbiamo
parlare?, mi chiedi, amico mio. Dobbiamo parlare di intrattenimento.
Sei
sorpreso? Lo sono anch’io. Tendo a farmi delle auto sorprese per
combattere il tedio dato dalla ripetitiva quotidianità impostami dalla
nostra società capitalista e merdosa. Povere creature di Lanthimos non è
così bello. È una motagna di gelato. Si, significa che è stucchevole.
Capisco che sia bello lavorare a Hollywood coi produttori grossi e pieni
de schei e non pretendo certo che Yorgos torni alla roba tipo
Kynodontas con quattrocentoottanta euri di budget riprese pseudo
amatoriali e niente colonna sonora Per carità e poi lo so, non sono
Lester Bangs né Carlo Emilio Gadda ed ho dei gusti di merda, come mi ha
detto Bert Easton Ellis, che comunque mi sta sul cazzo e quando si
spacca di tequila dovrebbe fare a meno di twittare minchiate, ecco che
come al solito divago, dicevo che non sono lester Bangs ma quella roba
pompata con gli sfondi copiati dai disegni che le AI copiano dai pittori
proprio non mi piace. Bene i costumi, benissimo gli attori, anche se
trasformare Mark Ruffalo in un mongoloide a metà film non mi è piaciuto
molto, anche se succede così anche nel libro penso si potesse renderlo
in maniera diversa. Inoltre tutto il baraccone tra costumi, riprese
matte, lenti strambe, colori sgargianti, è una strizzata d’occhio al
pubblico e all’Academy talmente grassa e di cattivo gusto che piuttosto
di vederlo di nuovo preferirei ascoltare un intero album di rutti di
Mahmood.
Amico mio, quando capisci che non voglio
aver ragione ma solo provocare fammi un fischio. Intanto vado avanti con
le stronzate. Anzi la smetto, plot twist, parliamo di cose serie.
Un
paio di mesi fa un mio amico si è suicidato. Ci ero cresciuto insieme,
elementari, medie, in compagnia insieme, le canne insieme, fighe zero
quelle le prendeva tutte lui, viaggi, sbronze micidiali, festazze a casa
sua e il giorno dopo a pulire il vomito in giro per la taverna e non
starò qui a tirarla troppo per le lunghe, solita storia, siamo cresciuti
e come succede a tutti ci siamo allontanati, ma siamo rimasti in
contatto, infatti l’ho sentito al telefono un venerdì a pranzo e la
mattina dopo l’hanno trovato impiccato.
Ho scritto una poesia.
Quando Lorenzo si è ucciso
Mi è scricchiolato lo stomaco
& un flash ha illuminato
la mia preadolescenza.
Vedevo quel suo modo di mezzosorridere
Col labbro superiore
che sembra un becco
E avevo voglia di romperglielo
con un pugno di tuono
Quando Lorenzo si è ucciso
Ho finito la grappa e aperto
una bottiglia di rosso
Parlavo e parlavo
e parlavo
Tra i singhiozzi
che mi strappavano
dal mondo
& Piangevo
distorto
scuotendo
la testa
Andavo avanti e indietro tra sala e camera da letto
Perché ho solo due stanze
Ne avessi avute
36 le avrei
percorse tutte
Per cercare qualcosa
Che tanto non c’era più
Quando Lorenzo si è ucciso
La mamma l’ha trovato
Impiccato
Sicuramente cagato e pisciato
Con la bocca spalancata
A pensarci ti fa incazzare
Ma ti fa apprezzare di più
Tutto quello che hai
E che lui ha buttato nel cesso
Non
mi piace molto, la trovo intensa nella parte centrale e ha un certo
ritmo ma quel finale paraculo è una strizzatina d’occhio al pubblico
talmente grassa e di cattivo gusto che sembra l’ultimo film di
Lanthimos. O un album di mahmood. Sta cosa del ritorno alle battute
precedenti la sto buttando via eh?
Quindi,
caro diario, se vuoi impiccarti ripensaci. Evíta. Ama la vita. È
l’unica che hai. Potevi nascere in Africa con la pancia piena di vermi, o
ebreo nella Germania nazista. Potevi nascere schiavo duemila anni fa,
lavorare 16 ore al giorno e morire di stenti a 34 anni. Invece puoi
mangiare kebab e leggere i miei scritti finché caghi. E se questo ti
deprime troppo, ammazzati. Ma non impiccarti, dai. Ci sono modi meno
dolorosi di uccidersi. E se sei proprio convinto che impiccarsi sia la
fine che meriti, prendi la macchina e va in mezzo ai monti. Almeno darai
da mangiare a qualche lupo. E non ti farai trovare da tua madre.
Diario, tu hai una madre? È un dizionario? Li fanno ancora, i dizionari?
Diario,
amico mio, Lorenzo ora mi manca. Mi rendo conto che in realtà mi manca
il suo ricordo, non mi manca lui. Mi manca avere vent’anni insieme. Mi
manca godermi un chillum in compagnia, sparare stronzate e vederlo
rotolarsi per terra dal ridere. Scommetto che non si è mai rotolato per
terra dal ridere negli ultimi 10 anni.
Non credo
che passerà, questa cosa della mancanza del ricordo. Mi manca ancora mia
nonna. È morta dodici anni fa. Mi mancherà anche tra vent’anni, lo so.
Forse, come scrisse David, mi manca chiunque. Forse, invece, non mi
manca nessuno tranne me stesso. Ma se la tua donna ti tradisse col
migliore amico del tuo migliore amico quale sarebbe il tradimento
peggiore? Sapere che la tua donna ti tradisce o che il tuo migliore
amico ha un migliore amico e quindi nonostante lui sia il tuo migliore
amico tu non sei il suo migliore amico?
In ogni
caso penso che dovresti leggere Manuel Scorza. O Joseph Heller. O forse
no. È uguale. Intanto le persone si ammazzano, io sto otto ore al giorno
in fabbrica, mangio pollo industriale e mi bevo i weekend sperando di
trovare non so ancora bene cosa. Ma io continuo a cercare, diario, amico
mio.
E se vuoi cercare anche tu inizia leggendo
Lester Bangs. E non mangiare al McDonald’s. Sono talmente divagante e
inconcludente che quasi quasi non concludo nemmeno questa roba qua
Cadaveri squisiti - il Pech
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Pro-di:~ il Pech
Cadaveri squisiti
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Amici lettori e compagni di viaggio
interstellare (o, nel mio caso, inter-edicola),
Devo confessarvi una cosa: il mio
recente incontro ravvicinato con i membri del eccezionale gruppo "Urania
Mania" è stato... illuminante. E non parlo della luce aliena di una
navetta spaziale, ma della luce di lampadine probabilmente a basso consumo, ma
con effetti decisamente tonici.
Prima di tutto, chi sono gli
"Urania Mania"? Mettetevi comodi, che la spiegazione è più contorta
di un viaggio nel tempo senza libretto di istruzioni. Non sono semplicemente
collezionisti della storica collana di fantascienza, no. Sono l’avanguardia del
pensiero speculativo, la retroguardia del buon senso, e, molto probabilmente,
l’unica comunità al mondo in grado di discutere per ore sulla precisa tonalità
di rosso della costa di un numero del 1968.
Il mio battesimo, avvenuto proprio
ieri sabato 10 ottobre, in un dehor dell’hinterland milanese su di seggiole plastificate
e datate ma molto comode. Non mi è stato chiesto il nome, neanche il mio numero
preferito di Urania e la mia posizione sullo scontro tra Asimov e Dick, perché non
serve e perché avrei risposto che il primo l’ho letto alle superiori e che non
sono brava con l’insalata russa.
Tutti indossavano una spilletta con
un’illustrazione dello storico oblò rosso rircolare recanti le lettere U.M.. Mi hanno subito fornito la mia,
avvertendomi: "Qualora la perdessi, la barriera dimensionale del disegno
di tutti noi potrebbe indebolirsi".
Ma, concentrandoci sul turbine
emotivo che ha travolto la mia disfunzione emozionale, culminato poi nell’incontro con il "Vincitore" trovo più esplicativo
sciolinare questo incontro raccogliendo il tempo e descrivendolo in fasi.
Ecco le mie "Fasi della
Rivelazione Fantascientifica":
Fase
1: La Nausea da "Inadeguatezza
Culturale" (Tempo 0-5 minuti)
Appena varcata la soglia del dehor,
un’ondata di anice stellato e polvere di libri mi ha investito. L’aria era
satura di saggezza galattica e io mi sentivo esattamente come un Neanderthal
che cerca di accendere un iPad.
·
Emozione Dominante:
Panico da prestazione.
·
Sintomi: Mani
sudate, incapacità di formulare frasi più complesse di "Il formato è
carino" .Ogni membro mi guardava con un’aria accogliente
e gentile, ma quello che la mia poca risolutezza e poca autostima sentiva era
"Sei qui per imparare, ma in realtà sei qui solo per inquinare il nostro
spazio-tempo con la tua ignoranza terrena".
Menomale
che non mi hanno fatto domande, avrei potuto facilmente confondere un’illustrazione di un marziano con un gatto siberiano. Un vero
incubo bibliografico!
Fase
2: L’Isteria da "Quanta bellezza"
(Tempo 5-15 minuti)
Superato lo shock iniziale, ho
provato a inserirmi nelle discussioni, ma sono riuscita unicamente ad ascoltare
ed annuire, seppur con godimento reverenziale. Avrebbero potuto dibattere anche
solo su come le variazioni di font in una singola pagina fossero la prova che
la Mondadori fosse segretamente gestita da un consorzio di intelligenze artificiali
ostili che io sarei al reparto vestizione alla volta di una speciale spedizione
sul pianeta Mondadori.
·
Emozione Dominante:
Confusione Mista a Risata Silenziosa.
·
Sintomi: Un tic
all’occhio destro e un desiderio irrefrenabile di mangiarmi le unghie (che ahimè per
mode attuali non è neanche più possibile).HHHo quasi raggiunto l’illuminazione solo quando ho realizzato quante persone
assieme non mi avevano mai sorriso cosi. Mi avrebbero potuto convincere anche superiorità
etica della carta riciclata di Plutone.
Fase
3: La Venuta del "Vincitore"
(Tempo 15-60 minuti)
E poi, è arrivato Lui, Il Vincitore.
Non ha vinto un concorso di scrittura o una gara di collezionismo. Ha vinto
"Il premio Urania".
Il Vincitore non entrava, fluttuava.
Indossava un mantello di ciniglia grigia (che, assicuravano, era un tessuto
antigravità sperimentale) e si muoveva con la solennità di un Buddha.
Quando è stato presentato, il mio
cuore ha fatto "bum-bum-crash!". Ho provato un mix di sottomissione
mistica e sdegno invidioso.
Sono uscita da quell’incontro con
un’unica certezza: le mie emozioni erano state teletrasportate in un universo
parallelo, dove la felicità è direttamente proporzionale allo stato di conservazione
di un volume degli anni ’50.
E ora, sono qui, a casa, a pulire
ossessivamente la copertina del mio telefono con il pennellino di pelo di yak. La Mania mi ha contagiato
Alla prossima avventura, e
ricordate: il futuro è qui, ed rassicurante.
Spazio morbito e Umanità profonda: il mio incontro con "Urania Mania" - Ale
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Pro-di:~ Ale
Spazio morbito e Umanità profonda: il mio incontro con "Urania Mania"
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