14 Ottobre 2025
Mi sono piaciuti i piani-sequenza o i movimenti di camera vorticosi. Questione che all’inizio mi ha creato in realtà non poco fastidio.
In particolare, la prima metà del film è caratterizzata da una cinematografia altamente dinamica e instabile. La macchina da presa a mano, spesso in rotazione vertiginosa lungo l’asse orizzontale, simula lo stato di confusione, panico e intossicazione dei personaggi. Questo stile non solo riflette il caos della situazione, ma ha una funzione fisica, mirando a disorientare e indurre malessere nello spettatore. E che dire ? Riuscendoci egregiamente.
L’uso del sound design è cruciale. Nelle prime scene ambientate nel club gay "Le Rectum" e nel tunnel, Noé introduce intenzionalmente frequenze infra-basse (sotto i 30 Hz). Questo spettro sonoro, pur essendo a malapena percepibile dall’orecchio, ha un impatto fisico sul corpo umano, causando disagio, ansia e, in alcuni casi, nausea o vertigini. Questa tecnica, mutata in parte dalla guerra psicologica, è qui impiegata per indurre una reazione fisica e viscerale, integrando l’esperienza corporea dello spettatore nel tema della violenza e del degrado.
Il film raggiunge il suo apice tecnico ed emotivo nella sequenza dello stupro: un piano-sequenza ininterrotto di nove minuti girato con la telecamera fissa. L’assenza di montaggio in questo segmento forza l’occhio dello spettatore a una testimonianza ineluttabile e prolungata, trasformando la messa in scena da voyeuristica a un atto di complicità passiva. Questa scelta formale, pur discutibile eticamente, è stato fondamentale per l’impatto emotivo e la critica alla spettacolarizzazione della violenza.
Nota di merito ad una giovane Monica Bellucci strepitosa
Aneddoto:Il film fu uno scandalo: circa 250 spettatori abbandonarono la sala, alcuni svennero per la violenza esplicita di alcune sequenze (in particolare la scena dello stupro, un piano-sequenza di oltre nove minuti, e il massacro con l’estintore) e per le sensazioni fisiche provocate dal sonoro.
Nessun commento!
Lasciacene uno tu