In genere... in genere non riesco a digerire film di fantascienza russi... in genere non sopporto più le commedie di Adam Sandler...
Nonostante questo ho guardato SPACEMAN dello svedese Johan Renck dal (quasi omonimo) romanzo ’Il cosmonauta’ del russo Johan Renck. Ho deciso di guardarlo perchè l’amore verso il genere sci-fi è veramente tanto... Ho deciso di guardarlo perchè Adam Sandler tanto mi ha stufato nelle commedie, quanto mi piace nei ruoli seri e drammatici...
Il film comunque è americano, racconta la storia di uno scienziato ceco che è su una navicella per una missione (in concorrenza con altre agenzie spaziali) volta all’esplorazione di Chopra, una nebulosa di polveri e particelle, dopo Giove, che rende il cielo terrestre del colore viola durante la notte (chissà com’è che il colore viola viene sempre dallo spazio..).
Qui forse la parte di fantascienza si esaurisce lasciando giusto un colpo di coda per la parte finale.
Si esaurisce perchè entra in primo piano la parte "diversamente romantica" tra il protagonista e la sua compagna Lenka (Carey Mulligan)... tra il protagonista e i suoi fantasmi... tra il protagonista e se stesso... Perchè tutti i problemi, le paure e la vita del cosmonauta diventano un trampolino di lancio verso la comprensione, la comprensione inanzitutto di se stesso di capirsi e sapersi ascoltare per poter così grattare via l’illusione di un bisogno che nasce solo dall’incomprensione causata dalla cripticità del proprio io. Un’illusione come l’illusione della materia e dell’esistenza che detta il nostro tempo come un eco cosmico che va mano a mano svanendo così come l’esistenza stessa.
Io ho interpretato la pellicola come una storia di amore che deve partire da una consapevolezza e un profondo amor proprio in modo da poter avere un evoluzione di specie.
Essere una persona migliore per poter fare meglio quello per cui si è destinati.
Per questi motivi il film è stato per me una piacevole sorpresa, il voto è totalmente positivo e non ho nessuna intenzione di lasciare spazio a quelli che secondo me sono buchi, errori o altro, perchè se per esempio sono convinto che non esisterà mai una missione spaziale composta da un solo membro di equipaggio, non è questo il senso di SPACEMAN.