Ripetete con me:
una bella grafica non fa un buon gioco...
una bella grafica non fa un buon gioco… prendetevi 5 minuti e vi spiegherò perché, secondo me,
A.C. MIRAGE non fa eccezione.
Parto col dire “ben tornato
Assassin’s creed”!
Non faccio riferimento ad un’ eventuale attesa di anni per vedere un nuovo capitolo della saga.
UBISOFT ci ha abituato bene, regalandoci, titolo dopo titolo, decine di capitoli con cadenza quasi annuale, sfornando una dozzina abbondante di videogiochi dove possiamo far parte della
CONFRATERNITA DEGLI ASSASSINI con protagonisti più o meno carismatici
(Ezio Auditore o
Edward Kenway, solo per citarne due fra i miei preferiti) oltre a vari spin-off, titoli in esclusiva per psp, per mobile ed addirittura un (discutibile) film.
Insomma, non possiamo dire di essere rimasti a bocca asciutta!
Mi riferisco invece al fatto che, e i fan più sfegatati saranno d’accordo con me,
A.C. è ritornato in gran lustro con dinamiche, meccaniche e un gameplay dei suoi arbori; discostandosi un pochino dalle innovazioni che troviamo invece nella trilogia precedente (
ORIGINS,
ODISSEY E VAHLALLA N.D.R.). Quasi un “omaggio”!
Un’ ottima occasione quindi per chi vuole avvicinarsi alla saga e che potrà godere di un
A.C. puro.
Questa volta impersoneremo
Basim, un balordo della periferia di
Bagdad, con il sogno di far parte della confraternita. Iniziamo così la sua avventura e la sua crescita, che lo porteranno ad essere un “assassino provetto”! Spoiler… ci riuscirà! :)
Basim è il protagonista assoluto, non esistono cooprotagonisti, antagonisti o personaggi in genere, nella storia, caratterizzati a tal punto da essere menzionati.
Non si approfondisce praticamente mai la storia di nessuno di questi: non ho amato ne odiato nessuno di loro. Non ci si trova mai ad accanirsi contro un nemico o a soffrire per le sventure di un compagno per pura empatia.
Una sorta di piattume che porterà a dimenticarmi di loro ben presto, se poi, a tutto questo aggiungiamo anche che posseggo la memoria di chi ha passato gli anta da oltre mezza decade, ho il ragionevole dubbio che i protagonisti di MIRAGE usciranno dai miei ricordi molto presto.
La trama comunque, è innegabile, funziona.
È un titolo piuttosto corto rispetto ai suoi predecessori (se lo confrontiamo con il precedente
VAHLALLA , anche fin troppo longevo), ci metteremo un quarto del tempo per terminarlo e, nel mio caso, ritengo questo un punto a favore.
Dedicandoci a tutte le attività disponibili, cosa che non ho fatto, missioni secondarie, tesori ecc…, dovrebbero bastare un 30 ore per terminarlo. Persino la mappa la definirei giusta… odio gli openworld enormi ma poi praticamente vuoti.
Il gameplay, come sempre, offre più di un approccio per risolvere le varie missioni.
Possiamo corrompere guardie o assoldare mercenari, ma la differenza fra le due opzioni non si sente quasi mai ai fini del buon esito.
Il combat system scarso e impreciso farà in modo che ci ritroveremo SEMPRE ad optare per la modalità “stealth”, vero fulcro del gioco.
Qui però l’intelligenza artificiale non ci aiuterà ad immedesimarci pienamente, ci ritroveremo il più delle volte a fischiare per attirare l’attenzione delle guardie che, una alla volta, accorreranno per farsi ammazzare.
Parlando di I.A. vorrei menzionare quella destinata agli asini: non so per quale motivo, forse perché lo stereotipo vuole che l’asino sia un animale stupido, ma mi è capitato spesso di incontrare dei poveri ciucci che sbattono la testa contro il muro random o incastrati dietro qualche albero.
Tornando al gameplay, la vera novità è quella chiamata “prontezza dell’assassino”.
Buonissima l’idea che ci permette, tramite una barra di caricamento, di assassinare fino a cinque guardie contemporaneamente con animazioni degne di un vero assassino!
Dalla piattaforma con cui gioco (ps5) mi ha dato però diverse noie. È lenta e imperfetta, tanto che spesso mi sono incastrato nell’utilizzo, rendendo l’esperienza meno immersiva.
La crescita di
Basim passa per l’ormai conosciuto “albero delle abilità”, sistema di livellamento ormai collaudato da ogni
GDR che si rispetti… è un metodo atavico nel mondo dei videogiochi, ma ha sempre funzionato; è chiaro, intuitivo e anche in questo caso non fa eccezione… godiamocelo!!
Ci permette quindi di migliorare la ben fornita lista di abilità di cui disponiamo come coltelli, dardi, trappole diventando chiaramente sempre più forte.
Possiamo inoltre potenziare la nostra mercanzia usando materiali e monete (sempre reperibili con missioni secondarie o borseggiando beatamente fra la folla)
Questo porta però ad una strana diminuzione della difficoltà, ritrovandoci verso la fine praticamente infallibili, caratteristica che non ci si aspetterebbe da nessun gioco.
Le Vesti, invece, sono migliorabili ma, pur avendo delle caratteristiche diverse, non danno realmente un vero aiuto anche se, a volte, ammetto di aver pensato “wow”! e di aver goduto di un esperienza migliore grazie ad un outfit esaltante. Roba da nerd insomma.
Tradotto: facilitano l’onere da assassino? NI.
Sono appaganti e di impatto visivo? A VOGLIA!
Infine abbiamo a disposizione l’utilizzo di un aquila, una meccanica introdotta ormai da qualche anno, che ci permette di individuare e “lockare” i bersagli del caso: è parte integrante del gioco, ne faremo largo uso tanto da risultare una pratica ripetitiva già da metà avventura
Parliamo di effetto visivo (o di grafica):
qui IMHO ci siamo! Ambientazione riuscita, gli sviluppatori hanno fatto centro rappresentando la capitale egregiamente facendoci giocare in un ambiente caldo e polveroso.
Ambiente che, nelle sessioni più immersive, sono riuscito a percepire nonostante abbia giocato
MIRAGE in gennaio.
Luci e ombre sempre credibili sia di giorno che di notte.
la quasi completa assenza di glitch, ci portano in una città viva, compatta, credibile e ben popolata e se aggiungiamo la possibilità di arrampicarsi praticamente ovunque ci rendiamo conto che non si poteva chiedere molto di più.
Il parkour, che contraddistingue dagli arbori la saga, è uno dei più precisi di sempre, coadiuvato da mosse e animazioni decisamente appaganti. Promosso!
Purtroppo non si può dire lo stesso della rappresentazione dei personaggi nelle varie cat-scene.
Mi ha dato l’impressione di avere a che fare con un titolo di almeno una generazione precedente con, oltretutto, un lip-sync praticamente inesistente
Dettagli da next-gen…
ma il reparto grafico è oltremodo sufficiente
Tirando le somme, anche perché da qui in poi sarebbe spoiler, il gioco è bello ma non balla.
Impossibile da saltare per chi è fan della saga, ma, ad un qualsiasi casual gamer che vorrebbe godersi un titolo di questo genere consiglierei ben altro (anche di più datato)