24 Gennaio 2024By

Regia: Wim Wenders |
Anno: 2023 |
Nazionalità: Giappone |
Produzione: Master Mind |
Durata: 123 min |
Voto 5 su 5
Cosa significa "Essere grati alla vita"?
Ce lo spiega -visivamente ed emotivamente- Wim Wenders nel suo ultimo CAPOLAVORO "Perfect Days".
La storia segue le vicissitudini del signor Hirayama, un uomo di mezza età che percorre, ogni giorno, le stesse strade, pulisce gli stessi bagni pubblici, frequenta gli stessi posti (attorniato quasi dalle stesse persone), legge costantemente poche pagine di libri, ascolta musicassette vintage e fotografa gli stessi lembi di cielo.
Siamo immersi, quindi, sin da subito, in una routine quasi perfezionista del protagonista.
Ma la perfezione della sua quotidianità non è sinonimo di felicità. Piuttosto, è la capacità di sottrarsi alla tristezza. 
Senza svelare troppo del film, dico solo che Hirayama lo considero un Eroe anti-moderno. In un’ epoca in cui dilaga un’ esaltazione ipercinetica di se stessi, dove non c’ è più spazio per il meravigliarsi, Hirayama rappresenta l’eroe lento, che vive di piccole cose quotidiane, gesti semplici, immediati, su un livello esistenziale fatto di spontaneità, ricerca di luce e saggia leggerezza. 
Nella sua "lentezza" ho ritrovato anche una grande forza, perché affronta con un sorriso, ed una dignità senza pari, il mondo circostante e tutte le sue ombre. 
"Perfect Days" è una cardioaspirina per tranquillizzare lo spettatore e condurlo dentro se stesso.
Per aprirgli gli occhi, persino. Per non essere fagocitato dall’ ansia di un mondo che va alla velocità della luce e che ci fa sentire sempre più smarriti, qualora non riuscissimo a stare al passo. 
Fatevi un regalo, andatelo a vedere.

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