Amici lettori e compagni di viaggio interstellare (o, nel mio caso, inter-edicola),
Devo confessarvi una cosa: il mio recente incontro ravvicinato con i membri dell’ eccezionale gruppo "Urania Mania" è stato... illuminante. E non parlo della luce aliena di una navetta spaziale, ma della luce di lampadine probabilmente a basso consumo, ma con effetti decisamente tonici.
Prima di tutto, chi sono gli "Urania Mania"? Mettetevi comodi, che la spiegazione è più contorta di un viaggio nel tempo senza libretto di istruzioni. Non sono semplicemente collezionisti della storica collana di fantascienza, no. Sono l’avanguardia del pensiero speculativo, la retroguardia del buon senso, e, molto probabilmente, l’unica comunità al mondo in grado di discutere per ore sulla precisa tonalità di rosso della costa di un numero del 1968.
Il mio battesimo è avvenuto proprio ieri sabato 10 ottobre, in un dehor dell’hinterland milanese su di seggiole plastificate e datate ma molto comode. Non mi è stato chiesto il nome, neanche il mio numero preferito di Urania e la mia posizione sullo scontro tra Asimov e Dick, perché non serve e perché avrei risposto che il primo l’ho letto alle superiori e che non sono brava con l’insalata russa.
Tutti indossavano una spilletta con un’illustrazione dello storico oblò rosso circolare recanti le lettere U.M.. Mi hanno subito fornito la mia, avvertendomi: "Qualora la perdessi, la barriera dimensionale del disegno di tutti noi potrebbe indebolirsi".
Ma, concentrandoci sul turbine emotivo che ha travolto la mia disfunzione emozionale, culminato poi nell’incontro con il "Vincitore" trovo più esplicativo sciolinare questo incontro raccogliendo il tempo e descrivendolo in fasi.
Ecco le mie "
Fasi della Rivelazione Fantascientifica":
Fase 1: La Nausea da "Inadeguatezza Culturale" (Tempo 0-5 minuti)Appena varcata la soglia del dehor, un’ondata di anice stellato e polvere di libri mi ha investito. L’aria era satura di saggezza galattica e io mi sentivo esattamente come un Neanderthal che cerca di accendere un iPad.
- Emozione Dominante: Panico da prestazione.
- Sintomi: Mani sudate, incapacità di formulare frasi più complesse di "Il formato è carino" .Ogni membro mi guardava con un’aria accogliente e gentile, ma quello che la mia poca risolutezza e poca autostima sentiva era "Sei qui per imparare, ma in realtà sei qui solo per inquinare il nostro spazio-tempo con la tua ignoranza terrena".
Menomale che non mi hanno fatto domande, avrei potuto facilmente confondere un’illustrazione di un marziano con un gatto siberiano. Un vero incubo bibliografico!
Fase 2: L’Isteria da "Quanta bellezza" (Tempo 5-15 minuti) Ho Superato lo shock iniziale, ho provato a inserirmi nelle discussioni, ma sono riuscita unicamente ad ascoltare ed annuire, seppur con godimento reverenziale. Avrebbero potuto dibattere anche solo su come le variazioni di font in una singola pagina fossero la prova che la Mondadori fosse segretamente gestita da un consorzio di intelligenze artificiali ostili che io sarei al reparto vestizione alla volta di una speciale spedizione sul pianeta Mondadori.
- Emozione Dominante: Confusione Mista a Risata Silenziosa.
- Sintomi: Un tic all’occhio destro e un desiderio irrefrenabile di mangiarmi le unghie (che ahimè per mode attuali non è neanche più possibile).
Ho quasi raggiunto l’illuminazione solo quando ho realizzato quante persone assieme non mi avessero mai sorriso cosi. Mi avrebbero potuto convincere anche della superiorità etica della carta riciclata di Plutone.
Fase 3: La Venuta del "Vincitore" (Tempo 15-60 minuti)E poi, è arrivato Lui, Il Vincitore. Non ha vinto un concorso di scrittura o una gara di collezionismo. Ha vinto "Il premio Urania".
Il Vincitore non entrava, fluttuava. Indossava un mantello di ciniglia grigia (che, assicuravano, era un tessuto antigravità sperimentale) e si muoveva con la solennità di un Buddha.
Quando è stato presentato, il mio cuore ha fatto "bum-bum-crash!". Ho provato un mix di sottomissione mistica e sdegno invidioso.
Sono uscita da quell’incontro con un’unica certezza: le mie emozioni erano state teletrasportate in un universo parallelo, dove la felicità è direttamente proporzionale allo stato di conservazione di un volume degli anni ’50.
E ora, sono qui, a casa, a pulire ossessivamente la copertina del mio telefono con il pennellino di pelo di yak. La Mania mi ha contagiato
Alla prossima avventura, e ricordate: il futuro è qui, ed rassicurante.